Le nuove misure dell'UE per l'industria della moda.


Ci siamo salutati con il nostro ultimo articolo in cui abbiamo affrontato la legge francese anti-gaspillage ovvero la legge anti spreco approvata in via definitiva nel 2021 che affronta diversi aspetti della sostenibilità.

Vediamoli brevemente in 5 punti chiave:

  • Eliminare la plastica usa e getta. La legge prevede il divieto graduale di tutti gli imballaggi di plastica monouso entro il 2040. Per raggiungere questo obiettivo, la legge specifica un metodo di produzione che comprende obiettivi per la riduzione, il riutilizzo e il riciclaggio di involucri di plastica. Allo stesso tempo, la legge vieta l’uso dei sacchetti di plastica , gli imballaggi plastici per di generi alimentari, il polistirolo espanso, le bustine del tè in plastica, i giocattoli e i coriandoli di plastica, gli imballaggi relativi a pubblicazioni e pubblicità. Cosa altrettanto importante, vieta l’uso del termine “biodegradabile” e l’obbligo di installare nei supermercati cassonetti per il riciclo di imballaggi e rifiuti da imballaggio.
  • Informazioni verso i consumatori. La legge sostiene che l’informazione renda le aziende più responsabili della qualità e sostenibilità dei loro prodotti e servizi. A tal proposito tra le misure previste ci sono: la comunicazione ai consumatori circa le emissioni di gas a effetto serra relative ai loro prodotti e l’obbligo di fornire informazioni sulla garanzia legale di conformità.
  • Lotta agli sprechi in favore di un riutilizzo solidale. In risposta alla crescente sensibilità sul tema dei rifiuti, sia sotto forma di food waste sia per le altre categorie, la legge francese vieta assolutamente l’eliminazione dei prodotti non alimentari invenduti e il rafforzamento della lotta agli sprechi del cibo. I prodotti invenduti, saranno ora obbligatoriamente donati in beneficenza. Sempre nell’ottica di un consumo più consapevole, sarà consentita la vendita di farmaci in singole unità.
  • Agire contro l’obsolescenza programmata. La legge intende lottare contro gli sprechi considerando che i prodotti possono essere riparati o riutilizzati. Grazie all’introduzione di un indice di riparabilità del prodotto che indica se un prodotto è riparabile o meno e al facile accesso ai pezzi di ricambio, il consumatore sarà libero di scegliere. La lotta all’obsolescenza oltre a estendere la responsabilità del produttore, aumenta la durata del ciclo di vita del prodotto riducendo l’estrazione delle risorse e la produzione di rifiuti da prodotti che diventano obsoleti troppo rapidamente.
  • Chi inquina paga. La legge prevede la clausola del “chi inquina paga”. Questo obbliga le aziende produttrici a finanziare lo smaltimento dei rifiuti che loro stesse producono; tema fondamentale che interesserà anche il settore della moda. Trasferendo in questo modo il carico dello smaltimento dei rifiuti verso i responsabili dell’immissione sul mercato, spetterà ai produttori il compito di migliorare la progettazione dei prodotti, istituendo canali di riutilizzo e di riciclo.

Cosa è successo dall’entrata in vigore della legge anti-gaspillage?

Il 30 marzo 2022 la Commissione europea ha adottato la strategia dell'UE per i prodotti tessili sostenibili e circolari. La EU Strategy for Sustainable and Circular Textiles è un pacchetto di proposte volte a rendere quasi tutti i beni fisici presenti sul mercato dell'UE più rispettosi dell'ambiente, circolari ed efficienti sotto il profilo energetico lungo l'intero ciclo di vita dalla fase di progettazione fino all'uso quotidiano, al cambio di destinazione e alla gestione del fine vita.

Ecco i 6 punti chiave della proposta:

1) Introduzione dei requisiti obbligatori per la progettazione ecocompatibile. L'UE svilupperà requisiti vincolanti per una maggiore durata, riutilizzabilità, riparabilità e riciclabilità da fibra a fibra dei tessili. Verrà inoltre introdotto un contenuto obbligatorio di fibre riciclate e la quantità di sostanze pericolose utilizzate sarà ridotta al minimo. 

2) Stop alla distruzione dei tessuti invenduti o restituiti. La strategia dell'UE vieta la distruzione dei tessuti invenduti e annuncia che le aziende dovranno rivelare il numero di prodotti scartati o distrutti.  

3) Lotta all'inquinamento da microplastiche. L'inquinamento da fibre sintetiche è un altro problema dell'industria tessile in aumento con 40.000 tonnellate all’anno di microplastiche rilasciate solo attraverso le lavatrici. Verranno adottate una serie di misure come requisiti di progettazione vincolanti, promozione di filtri per lavatrici, linee guida per il lavaggio migliorate e una maggiore regolamentazione del trattamento delle acque reflue. Sarà vietato il riciclo delle bottiglie in PET nei vestiti.

4) Presentazione dei requisiti di informazione e di un passaporto del prodotto digitale. Per aumentare la trasparenza dell'industria tessile l'UE introdurrà un passaporto del prodotto digitale per i tessili attraverso il quale devono essere divulgate informazioni obbligatorie su circolarità, paesi di produzione e altri aspetti ambientali.

5) Green Claim solo per tessuti veramente sostenibili. Il greenwashing sta diventando un fenomeno sempre più diffuso. Studi recenti dimostrano che circa il 39% delle affermazioni di sostenibilità nel settore della moda potrebbe essere fuorviante. In futuro, affermazioni vaghe come "ecocompatibilità" potranno essere utilizzate solo da aziende la cui eccellenza ambientale sia stata riconosciuta, ad esempio dall'Ecolabel dell'UE. Infine, ai consumatori verrà fornita una garanzia commerciale di durabilità e informazioni sulla riparazione al momento dell'acquisto di un prodotto. 

6) Responsabilità estesa del produttore e promozione del riutilizzo e del riciclaggio dei rifiuti tessili. La Responsabilità Estesa del Produttore (EPR): fa ricadere sui produttori la responsabilità dei loro rifiuti attraverso misure EPR. Una volta che le misure dell'UE renderanno le aziende responsabili della fine vita dei loro prodotti, è probabile che il riutilizzo, il riciclaggio e la progettazione per la circolarità aumenteranno in modo significativo.  

Gli obiettivi sono positivamente ambiziosi e, se correttamente eseguiti, possono davvero contribuire al cambiamento. Tuttavia, come evidenzia l'organizzazione Fashion Revolution, le misure di cui sopra potrebbero davvero ridurre l'impatto negativo che l'industria tessile sta avendo sull'ambiente, ma l'impatto sociale che gioca un ruolo importante nella sostenibilità, probabilmente non è stato sufficientemente affrontato all'interno della strategia.