Artigianalità e moda lenta: i valori cardine della moda sostenibile


Chiunque abbia un interesse per la moda, non importa quanto remoto, ha familiarità con l'etichetta "fatto a mano". Questa familiarità aumenta se fai parte della comunità della moda sostenibile perché in questo cerchio questa etichetta rappresenta più di un semplice prezzo più alto.

“Fatto a mano” è sinonimo di cura, durata e impegno per l'ambiente. Come suggerisce il nome, gli "articoli fatti a mano" sono prodotti realizzati o creati manualmente. A differenza della produzione di massa che è ampiamente sfornata dalle macchine, gli oggetti fatti a mano sono i prodotti dell'artigianato; l'arte di lavorare lentamente e deliberatamente con le proprie mani. Quando si tratta di moda, lavorare nel modo descritto (lentamente, deliberatamente e personalmente) non fa bene solo a te, ma anche all'ambiente. La moda lenta è uno dei “pilastri” della moda sostenibile poiché i consumatori sono chiamati ogni giorno ad acquistare più articoli fatti a mano piuttosto che prodotti di fast fashion.

Di fronte alla produzione di massa e ai suoi conseguenti prezzi stracciati, il vero artigianato nel settore della moda sembra estinguersi. Gli oggetti e i prodotti artigianali sembrano essere più oggetti da collezione che prodotti reali e poiché è opinione diffusa che la moda lenta sia un pilastro vitale della sostenibilità, si potrebbe dedurre che l'artigianato di per sé sia ​​indispensabile per il futuro dell'industria della moda. Realizzare una produzione minore significa ottenere maggiore qualità, dai materiali alla confezione, fino ad arrivare al packaging, regalando al consumatore delle emozioni legate all’esperienza d’acquisto di beni lusso.

Nella moda italiana, gli artigiani rappresentano un anello fondamentale nella catena del Made in Italy di lusso: tradizione, innovazione, sostenibilità, talento, unicità sono le componenti della qualità, caratteristiche assenti nel settore del Fast Fashion.

Valorizzare e diffondere la cultura dell’arte manifatturiera italiana è importante per riportare l’attenzione ai valori di unicità, qualità e durevolezza dei beni prodotti. La produzione del settore Fast Fashion non ha prestato attenzione alla qualità dei capi, concorrendo al minor prezzo possibile, al ribasso, generando così prodotti che si sarebbero trasformati, in tempi brevi, in uno scarto, aumentando la produzione di rifiuti.

Questo, con molta probabilità, è dovuto al fatto che l’azienda di appartenenza non ha investito nella ricerca di materie prime riciclabili e riutilizzabili. Diversamente, un brand che adotta un’economia circolare ha il vantaggio di risparmiare sul fatturato annuo e ridurre la pressione ambientale; contemporaneamente il consumatore ottiene prodotti più duraturi e innovativi, in grado di far risparmiare e migliorare la qualità della vita.

Tra le arti manifatturiere italiane che sono riuscite ad abbattere la barriera del tempo e a giungere inalterate fino ai giorni nostri, trova uno spazio di prestigio una delle tecniche artigianali romagnole più affascinanti e caratteristiche: quella della stampa a ruggine.

L'antica stampa a ruggine romagnola è una tecnica decorativa di tradizione secolare dalle origini umili che si avvale di strumenti antichi e, soprattutto, di un'abilità manuale sopraffina tramandata di generazione in generazione da quattro secoli nella provincia di Forlì Cesena ed in parte di quelle di Ravenna e Rimini.

Gli stampi in legno di pero o noce intagliati a mano vengono immersi in una pasta colorata a base di farina, aceto e ruggine di ferro ed utilizzati per imprimere le immagini su tele di lino, cotone o canapa. La ruggine ha la caratteristica di fissarsi alle fibre del tessuto al punto che la decorazione risulta visibile anche sul retro del tessuto. Le tele vengono, poi, lasciate seccare e successivamente immerse in un bagno a base di soda caustica, un tempo ottenuto con cenere ed acqua per il fissaggio del disegno, per poi essere nuovamente lavate al fine di eliminare il colore in eccesso ed infine, stese ad asciugare. La decorazione così ottenuta resiste a lungo al tempo e ai lavaggi.

Stampo, mazzuolo, colore e tela sono gli unici strumenti necessari. Anche i colori sono importanti, ed i pochi artigiani ne sono gelosissimi: il più tipico è il color “ruggine”, ottenuto dal ferro dolce, opportunamente ossidato con aceto di vino in modo da produrre la ruggine, cui viene aggiunto solfato di ferro legato con farina di frumento: ciò che ne risulta è una pasta collosa dall’intenso odore di aceto, che è la nota olfattiva che colpisce chi entra in una stamperia romagnola. Il verde ed il blu sono gli altri due colori maggiormente utilizzati.

Per riconoscere le autentiche tele decorate con la stampa a ruggine occorre verificare che il disegno sia ben visibile su entrambi i lati e, soprattutto, che presenti delle piccole imprecisioni nell'orientamento dei disegni, nei contorni e nell'omogeneità del colore. Essendo, infatti, realizzate rigorosamente a mano le decorazioni non potranno mai essere identiche l'una a l'altra ed ogni prodotto si rivela, dunque, un pezzo unico.