Vuoi rendere il tuo stile di vita più sostenibile? Ripensa al ciclo di lavaggio.


Sapevi che attuare dei piccoli cambiamenti sull’abituale ciclo di lavaggio contribuisce a ridurre le emissioni di CO2?

Secondo il rapporto Fashion on Climate di Mckinsey, il 21% delle emissioni di gas serra avviene durante l’utilizzo da parte del consumatore, con l'11% delle emissioni totali derivanti dal modo in cui i capi di abbigliamento vengono puliti e curati. Ciò significa che la maggior parte delle riduzioni delle emissioni nella fase di utilizzo dei capi, fino a 186 milioni di tonnellate di gas serra, può avvenire semplicemente riducendo la frequenza dei lavaggi ed eliminando l’asciugatura. Allora perché i marchi di moda non si impegnano maggiormente nel diffondere una migliore informazione circa la cura e la manutenzione dei capi?

In verità, succede che se gran parte dell'impatto ambientale della moda dipende dal comportamento poco virtuoso dei consumatori, c'è meno pressione sui marchi affinché agiscano per apportare cambiamenti sui loro cicli produttivi. Ma come dichiara il rapporto, il potenziale di abbattimento nell’accelerazione delle emissioni di anidride carbonica durante la manutenzione dei nostri indumenti, richiede ai brand di adattare in modo significativo le loro proposte e la loro comunicazione attraverso migliori istruzioni per la cura dei capi, partendo dalla scelta di materiali più durevoli e modelli di business circolari.

Non sorprende che le materie prime siano ancora il più grande fattore inquinante nel ciclo di vita della moda, a partire dalla produzione e la lavorazione dei tessuti. Ma la circolarità va ben oltre il semplice sviluppo di materiali sostenibili; secondo la Ellen MacArthur Foundation uno degli ingranaggi più importanti del sistema dell'economia circolare è mantenere i prodotti in uso più a lungo, il che nella moda significa allungare il più possibile la vita utile di un capo.

Ci sono innumerevoli modi in cui i marchi possono rendere più facile per i consumatori aumentare la longevità del prodotto. Ad esempio, offrire istruzioni per la cura chiare e concise (caratteri grandi, posizionamento in evidenza, linguaggio semplice), inclusi pulsanti o abbellimenti sostitutivi aggiuntivi, creare contenuti sui social media su cura e conservazione e, aspetto fondamentale, utilizzare materiali che richiedano una pulizia meno intensa.

Come consumatori, abbiamo anche la responsabilità di fare scelte di cura più consapevoli. Secondo Orsola De Castro, cofondatrice di Fashion Revolution e opinion leader della moda sostenibile riconosciuta a livello internazionale, il consumo sostenibile non riguarda solo ciò che acquistiamo, ma anche il modo in cui prolunghiamo la vita di ciò che abbiamo. Il suo nuovo libro Loved Clothes Last è una lezione preziosa per imparare ad innamorarsi di nuovo dei nostri guardaroba, ricco di consigli pratici su come pulire, conservare, riciclare, riparare e riutilizzare i nostri vestiti esistenti.

Per ridurre ulteriormente la tua impronta di carbonio (e la tua bolletta energetica), il rapporto Fashion On Climate suggerisce misure di base come saltare 1 carico di lavaggio su 6, lavare metà dei carichi a meno di 30 gradi e sostituire l’utilizzo dell'asciugatrice con lasciugatura all’aria aperta. Inoltre, prendere confidenza con le composizioni dei tessuti riportate sull’etichetta dei capi, cosi’ come i simboli di lavaggio, stiro e trattamenti suggeriti, puo’ essere utile per riconoscere i tessuti con le loro peculiarità per rispettarne e conservarne l’aspetto e le qualità.

Un altro fattore importante nella gestione del ciclo di lavaggio a basso impatto sono i prodotti che usi per pulire i tuoi vestiti. Alcuni detersivi e ammorbidenti provocano danni sui tessuti delicati e il lavaggio a secco utilizza prodotti chimici aggressivi. E’ sempre consigliato l’utilizzo di prodotti naturali, cruelty-free, senza olio di palma e biodegradabili appositamente realizzati per i lavaggi a basse temperature.

La verità è che, contrariamente alle credenze popolari e alle informazioni fuorvianti sulla cura dei capi, la maggior parte dei nostri vestiti non ha bisogno di essere lavata molto spesso. Il lavaggio eccessivo dei nostri vestiti è il motivo principale per cui i capi potrebbero sbiadire, restringersi o perdere la loro forma. I lavaggi troppo frequenti fanno invecchiare prematuramente un capo, provocando un più rapido deterioramento delle fibre. In alternativa i capi possono essere trattati con il vapore, la pulizia a punti e la spazzolatura a secco.

Un altro aspetto preoccupante nella manutenzione dei capi, è il rilascio di microplastica durante i lavaggi. Ogni volta che laviamo un capo di abbigliamento realizzato con materiali sintetici, incluso il poliestere riciclato, migliaia di fibre di plastica microscopiche vengono rilasciate nell'ecosistema che minaccia l'intera catena alimentare. L’utilizzo di prodotti specifici come il sacchetto porta indumenti che cattura le microfibre prima che raggiungano gli oceani sono uno strumento sicuro per il lavaggio dei capi sintetici. Un ulteriore vantaggio del sacchetto eco-friendly è la capacità di proteggere gli indumenti dai danni mentre il cilindro di lavaggio gira. Capi delicati come biancheria intima e qualsiasi cosa abbellita o ricamata possono essere curati meglio in un sacchetto della biancheria, proteggendo fili sciolti, elastici e perline.

Ma se da una parte le azioni dei consumatori e gli sforzi dei brand possono fare una differenza positiva, sono necessarie anche soluzioni governative a questi problemi. Ad esempio, per affrontare il problema delle microplastiche alla fonte, abbiamo bisogno di miglioramenti significativi sui sistemi di filtraggio negli impianti di trattamento delle acque reflue, investimenti in impianti di lavaggio e asciugatura più efficienti dal punto di vista energetico nelle abitazioni e normative più rigorose sui materiali sintetici. Inoltre, l'impatto della cura dell'abbigliamento sulle emissioni di gas a effetto serra dipende in ultima analisi da un sistema energetico più verde, che utilizzi energie rinnovabili in modo che i nostri elettrodomestici non facciano affidamento sui combustibili fossili in primo luogo.

Il futuro della moda, secondo The State of Fashion 2021, è un'economia circolare, ma ciò richiederà uno sforzo collettivo da parte degli stakeholder lungo l'intera catena di fornitura. In questa utopia di un sistema moda completamente circolare, dove ogni capo viene riutilizzato, riciclato, rivenduto o noleggiato, dobbiamo tornare alle origini. Ricorda che con ogni nuovo proprietario o utilizzo finale, la qualità di un capo si degrada rapidamente e i prodotti fast fashion non sono chiaramente costruiti per durare. Se vuoi inaugurare uno stile di vita più green, la prima semplice scelta è questa: scegli la qualità al posto della quantità. Solo allora le nostre abitudini di lavaggio faranno davvero la differenza.