L'azienda britannica fondata nel 1953 da un ingegnere di nome Bernard Ashley e sua moglie Laura conquistarono l'amore della principessa Diana tanto da ispirare l’upper class a seguirne lo stile.
I colletti stile prateria, i pois e gli abiti a balze erano solo il biglietto da visita per una principessa come Diana la quale diede una spinta potente all'estetica di Laura Ashley dagli anni '80 all'inizio degli anni '90. Tutta l'eleganza di Diana sembrava essere incarnata dal design di Laura Ashley: un mondo di abiti floreali in stile country che sono stati recentemente rivendicati dalle It-Girls parigine come "stile ragazza francese".
Il marchio Laura Ashley è passato alla storia per alcuni dettagli diventati iconici come le maniche a sbuffo e la classica stampa a rosa inglese. Il picco del successo arrivò negli anni '80, quando una giovane Diana fu fotografata per la prima volta con indosso una camicia da 50 sterline con il caratteristico colletto oversize; l'azienda fu costretta a interrompere la produzione a causa della domanda eccessiva.
Una nuova ondata di febbre della moda di Diana arriva di tanto in tanto, ricordandoci quanto fosse iconica la defunta principessa del popolo, sia con gli scaldamuscoli che con il perfetto vestitino nero. Questa volta, quel promemoria arriva per gentile concessione di The Crown di Netflix, la cui quarta stagione è un gioiello per tanti motivi, ma soprattutto perché la riproduzione dell'aspetto di Diana dai suoi primi anni nella famiglia reale è estremamente accurata. I maglioni, le stampe liberty, i colli oversize, fino al blu dell'eyeliner sotto agli occhi.
Vogue ha recentemente confermato Diana come "influencer originale dello stile ragazza della prateria", riferendosi alle camicette di Laura Ashley "in cui viveva prima di essere messa sotto i riflettori" e gli "stili esagerati di Prairie a scollature oversize con frange rifinite con nastri, camicette con colletto enorme che sono stati la base dell'eclettico abbigliamento da giorno di Lady Di”.
L'azienda di design, che ora deve affrontare condizioni commerciali turbolente, è stata la prima catena di negozi di alta moda a commercializzare un ideale di vita di campagna per gli acquirenti moderni. Negli anni '70, gli abiti fluenti e fioriti che contraddistinguono Ashley si accordavano bene con un impulso hippie a rifiutare la raffinatezza cittadina. La popolarità di Laura Ashley svanì con l'acquisizione delle tendenze minimaliste degli anni '90, ma l'azienda riuscì a concentrarsi sugli interni e guadagnarsi da vivere vendendo tessuti d'arredo piuttosto che abiti fluttuanti.
Tra il futuro incerto di questo amato marchio britannico e quello che è stato definito "l'effetto Diana" probabilmente ai massimi storici da quando la sua morte ha scioccato il mondo nel 1996, possiamo asserire che questo sia il momento giusto per iniziare a collezionare i capi vintage iconici della storica maison.